Davide Bregola è un narratore di periferia. Davide Bregola è un narratore felice. Davide Bregola è un narratore incantevole.

La periferia di Davide Bregola (che viene da Sermide, nella Bassa Mantovana, al confine con l'Emilia) è il cuore del mondo. Non è il centro del mondo - il centro del mondo è casomai Londra, o al limite Bologna -: ma è il cuore del mondo. In periferia, nel cuore del mondo, la vita scorre normale, normalissima, tra lavori piùo meno stagionali e precari, serate al bar, nottate a ballare la mazurca attorno al falò, scherzacci tra amici, amori che riescono bene oppure no. Davide Bregola racconta storie di ragazzi tranquilli, vivi, bizzarri quel tanto che è giusto per l'età - come tanti che conosciamo.

Ma tra un giorno qualsiasi e l'altro, tra un minuto qualsiasi e l'altro - tra un battito e l'altro del gran cuore del mondo - succede che s'incuneino, improvvisi, gli incantesimi. Che nell'infinita Pianura Padana, si sa - ce l'hanno insegnato Zavattini, Fellini, Celati, Dalla, Tondelli, e non solo loro - sono tutt'altro che rari. E Davide Bregola è un narratore felice perché è capace di imbattersi negli incantesimi, di goderli, di raccontarceli senza tanto preoccuparsi se gli crederemo o no - perché raccontare è la cosa importante, l'importante è condividere le storie, se siano storie proprio vere, vere così, o no, non importa poi tanto.

"I Racconti felici sono divertenti, candidi ed emozionanti. E la Lenta sinfonia del male è una cosa che sta lì, oltre il limite di questa felicità, in attesa."
Giulio Mozzi